Le Città Invisibili
Un progetto del CISS per e con la 2^D
I PROGRAMMI DI LETTEREITALIANO ASCOLTARE E LEGGERE U.A. EL 1 – Ascoltare e leggere testi narrativi - G. Boccaccio, Calandrino e l’elitròpia - “ , Lisabetta da Messina - “ , Federigo degli Alberighi - “ , Messer Torello e il Saladino - J. Swift, Gulliver - M. de Cervantes, Don Chisciotte - L. Ariosto, Orlando e Angelica U.A. EL 2 – Leggere, comprendere, analizzare e sintetizzare brani antologici di vario tipo - Schede sulle tipologie testuali (t. narrativo, descrittivo, argomentativo, regolativo) e sui generi letterari incontrati (mitologico, fantastico, satirico, avventuroso, comico e umoristico...) - Analisi del testo (orale e scritta) dei seguenti brani antologici trattati: - Pokonaso e Okkibuffi (I,157-62) - G. Rodari, Il Barone Lamberto (I, 269-72) - - Come si gioca a pallacanestro (I, 307) - M. Serao, Il nascondino (I, 311) - - Scrivere e leggere sms (I, 317) - P.P. Pasolini, Biciclettone (II, 36-8) - D. De Foe, Robinson e Venerdì ( 67-9) - A. Amurri, La baby sitter (114-16) - S. Benni, La traversata dei vecchietti(122-23) - A. De Lara, L’operazione (127-27) PARLARE E SCRIVERE U.A. EL 3 – Esprimersi, confrontarsi e discutere produttivamente su vari argomenti - Tecniche per la discussione guidata (brainstorm, ricerca delle ‘parole-chiave’, mappa concettuale, ragnatela e altri schemi). - Tecniche cooperative per il lavoro di gruppo (ascolto reciproco, confronto delle idee e proposte, sintesi della discussione). - Discussioni guidate su alcuni temi d’interesse comune (accoglienza, relazioni, vivibilità, vita scolastica...). U.A. EL 4 – Esprimere esperienze ed idee in forma scritta, individuale e collettiva ? Dettati ortografici auto-correttivi - Elaborazione di cartelloni e di testi collettivi (come sintesi di discussioni) - Elaborati scritti in classe (svolgimento di un tema a scelta fra almeno due tracce). RIFLESSIONE SULLA LINGUA ITALIANA U.A. EL 5 – Analisi del lessico dell’Italiano - Il lessico di base della lingua italiana - Meccanismi di modificazione delle parole-base (prefissi, suffissi, alterazioni, composizioni). - U.A. EL 6 - Analisi morfologica e logico-sintattica della frase semplice > Studio e verifica – orale e scritta, individuale e collettiva – dei seguenti argomenti grammaticali: - I pronomi e la loro funzione: - pronomi personali, possessivi, riflessivi e particelle pronominali (208-11); - Pronomi dimostrativi e indefiniti (212-14); - Pronomi relativi, interrogativi ed esclamativi (215- 18) - Analisi sintattica della frase semplice: - Modalità di analisi della frase e procedura relativa (1.sottolineare il verbo; 2.cerchiare le preposizioni; 3.individuare il soggetto; 4.distinguere i complementi fondamentali dalle espansioni (complementi di II grado, attributi, apposizioni ed avverbi). - Uso dello schema grafico e delle formule per l’analisi sintattica della frase e simboli relativi (rombo x P.V., cerchio per S., quadrato o rettangolo per compl., triangoli per attrib., apposiz. e avv., frecce e altri connettori logici) - Il soggetto e il suo gruppo (412-17) - Il predicato verbale, il pred. nominale e il compl. predicativo del soggetto (424-29) - Il complemento oggetto ed il complemento predicativo dell’oggetto (248-51) - L’attributo e l’apposizione STORIA U.A. S1 – La crisi del sistema feudale - Le eresie (I, 180) - Gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi nel Sud d’Italia (181-84) - La crisi del XIV secolo (192-97) - Il Papato e il potere imperiale (198-200) U.A. S2 – L’età moderna - Introduzione all’età moderna - Le monarchie nazionali in Inghilterra e Spagna (219-23) - Gli stati italiani: principati e signorie (232-38) - Umanesimo ed età rinascimentale (248-50) - Arti e scienze nel Rinascimento (250-54) - Le scoperte geografiche (261-62) - La Riforma Protestante (289 + 291-92) - Il Concilio di Trento e la Controriforma Cattolica (293-95) U.A. S3 – Il Seicento in Europa - Elisabetta I e Filippo II - L’età elisabettiana nel regno inglese (II, 18-22) - Il malgoverno degli Spagnoli in Italia (36-39) - CITTADINANZA U.A. C1 – Essere cittadini - Essere cittadini (diritti e doveri di cittadinanza) - Rappresentanza democratica, elettorato attivo e passivo, organi collegiali della scuola - Diritti civili, sociali e politici. Il concetto di ‘responsabilità’ - Le quattro tappe della ‘cittadinanza’ - Città e comunità, da quelle antiche a quelle contemporanee U.A. C2 – Conoscere la Costituzione Italiana - La Costituzione della R.I. (principi, diritti e doveri, organizzazione dello Stato) - Costituzione della R.I.: struttura degli articoli e cenni ai principi-base - L’art. 9 della C.R.I.: tutela paesaggi, arte e storia dell’Italia) - GEOGRAFIA U.A. G1 – Concetti e strumenti generali - Il nostro Pianeta e la sua rappresentazione geografica. La carte fisiche, politiche e tematiche - I settori economici ed i grafici relativi (154-55) - Materie prime e fonti energetiche ((168-69) - Istogrammi, aerogrammi e ideogrammi; valori assoluti e rappresentazione in percentuale e/o in settori dell’aerogramma - M.C. sul metodo sistematico di studio della geografia U.A. G2 – Gli stati Europei (territorio, demografia ed economia) La penisola iberica > - Il Portogallo (II, 4-6) - La Spagna (12-3 ; 14-7; 18-21, 24-5) - Andorra e Gibilterra (26-7) La regione franco-germanica > - La Francia (23-5, 36-43, 44-7) - La Germania (50-1; 52-5; 56-9; 60-5) - Il Belgio (66-7; ) - |
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SIN...TAXI
UNA PRESENTAZIONE IN POWER POINT SU: ANALISI SINTATTICA DELLA FRASE
Cari ragazzi/e, se mi scrivete una mail all'indirizzo [email protected] , potete ricevere in allegato una mia presentazione PPT che sintettizza quello che stiamo studiando sull'analisi sintattica della frase semplice, utilizzando il modello grafico che ben conoscete. "LE CITTA' INVISIBILI" : progetto interculturale del CISS in 2^D
Il progetto che il CISS sta svolgendo in due classi seconde della SMS "Sogliano" di Napoli è un ampliamento del suo abituale intervento con gli alunni non italiani della scuola. "Le Citttà Invisibili" prende il titolo da un famoso libro di Italo Calvino , che offre lo spunto per un lavoro di ricerca educativa, legato alla interculturalità, svolto però con l'intera classe e non solo con i ragazzi/e di altre nazionalità. Nei primi tre incontri, animati dalle operatrici del CISS, affiancate dai proff. Ferraro (lettere) e Ragucci (tecnologia), i ragazzi/e della 2^D hanno prodotto vari elaborati e cartelloni, che riassumono le discussioni svolte in gruppo ed i giochi che li hanno coinvolti e divertiti, come quello della "ragnatela". In basso è riprodotto un cartellone prodotto dagli alunni/e della 2^D, mentre l'immagine in alto coglie un momento del lavoro dei gruppi. (foto di E. Ferraro)
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(5)
“Arrivata alla fine della seconda media, mi sono fatta un’idea abbastanza chiara di come vorrei che funzionasse la scuola. A me piacerebbe introdurre tra le lingue obbligatorie anche lo spagnolo e vorrei anche che i professori (tenendo conto che noi, dopotutto, siamo ancora dei ragazzi…) assegnassero un po’ meno compiti per casa. Vorrei poi che le materia fossero distribuite in modo migliore, così che i giorni non risultino molto pesanti.” (Emanuela)
(4)
“Tra le cose che invidio con tutto me stesso alle scuole inglesi ci sono gli armadietti per gli alunni ed il fatto che ogni professore abbia la sua aula, e che quindi gli alunni debbano cambiare, spostandosi in parecchie aule, a seconda della materie. (…) Il modello di scuola che mi potrebbe piacere - e che potrebbe anche assicurare una maggiore istruzione – sarebbe caratterizzato da quattro e non da cinque giorni settimanali. Ogni giorno avrebbe sette e non sei ore di lezione, ma si entrerebbe alle nove. Ogni classe dovrebbe essere composta da non più di dieci alunni, in modo tale che i professori potrebbero concentrarsi maggiormente su ogni alunno. Come ho già detto in precedenza, farei poi realizzare degli armadietti personali, dove mettere libri e quaderni, e in questo modo non porteremmo la cartella a scuola. Infine, eliminerei le materie superflue e a mio parere inutili – come ad esempio ‘Approfondimento’ – per studiare con maggiore intensità quelle primarie, come Italiano e Matematica. Naturalmente, vorrei anche qualche ora in più di educazione fisica.” (Lorenzo)
“Penso che la scuola in Italia è di livello sufficiente (…) ma tutti gli alunni si lamentano dei molti compiti che gli insegnanti assegnano per casa. Ad esempio, in Francia si esce alle 17,00 mentre in Italia alle 14,00 e questo è un fattore positivo. Però da noi si assegnano i compiti per casa, mentre in Francia non succede. Secondo me, le scuole italiane dovrebbero far avere agli studenti più libertà, o almeno farli uscire dalla propria aula alla fine di ogni ora per minimo cinque minuti. Poi, ognuno dovrebbe avere il suo armadietto per conservarvi qualcosa oppure per posarvi i libri. Le scuole italiane dovrebbero dare sei ore d’istruzione, per quattro giorni d’insegnamento alla settimana,il lunedì, martedì, giovedì e venerdì. Il mercoledì, invece, dovrebbe essere sempre scolastico, però di quattro ore, che dovrebbero servire ai professori per insegnare agli alunni un po’ di civiltà, per migliorare i rapporti tra loro e permettere di farli incontrare a scuola, oppure anche per fare gite scolastiche, i compiti e molte altre cose. Per me, le materie obbligatorie dovrebbero essere: matematica, italiano, religione e educazione fisica. Ciascuna di esse dovrebbe avere due ore alla settimana.” (Riccardo)
“Penso che la scuola in Italia è di livello sufficiente (…) ma tutti gli alunni si lamentano dei molti compiti che gli insegnanti assegnano per casa. Ad esempio, in Francia si esce alle 17,00 mentre in Italia alle 14,00 e questo è un fattore positivo. Però da noi si assegnano i compiti per casa, mentre in Francia non succede. Secondo me, le scuole italiane dovrebbero far avere agli studenti più libertà, o almeno farli uscire dalla propria aula alla fine di ogni ora per minimo cinque minuti. Poi, ognuno dovrebbe avere il suo armadietto per conservarvi qualcosa oppure per posarvi i libri. Le scuole italiane dovrebbero dare sei ore d’istruzione, per quattro giorni d’insegnamento alla settimana,il lunedì, martedì, giovedì e venerdì. Il mercoledì, invece, dovrebbe essere sempre scolastico, però di quattro ore, che dovrebbero servire ai professori per insegnare agli alunni un po’ di civiltà, per migliorare i rapporti tra loro e permettere di farli incontrare a scuola, oppure anche per fare gite scolastiche, i compiti e molte altre cose. Per me, le materie obbligatorie dovrebbero essere: matematica, italiano, religione e educazione fisica. Ciascuna di esse dovrebbe avere due ore alla settimana.” (Riccardo)
(3)
. “Gli insegnanti dovrebbero parlare di più con noi ragazzi, per cercare di capire meglio quello che ci succede in questa età difficile. Mi piacerebbe anche che ci fosse un’ora di svago al giorno, così potremmo parlare tra noi, ma anche giocare e divertirci un poco…” (Anna Maria)
“La mia scuola ideale assomiglierebbe a quella degli Stati Uniti d’America, con aule divise per materia e con la mensa scolastica. Si farebbero otto ore al giorno, però non avremmo un assegno per casa. Nella mia scuola mi piacerebbe che si andasse per cinque giorni alla settimana, con otto ore al giorno, così distribuite: 2 ore di Italiano, 2 di Scienze, 1 d’Inglese, 1 di Francese e 2 ore di educazione fisica.” (Luigi)
“Io ho tante idee per migliorare la scuola, o almeno per renderla migliore per me. Ad esempio, preferirei non avere compiti per casa, perché di solito, di pomeriggio, ho tanto da fare. Magari si potrebbe fare come negli USA, dove in alcune scuole si rimane fino alle 16,00-17,00, ma dove gli alunni non hanno compiti per casa. In questo modo, almeno, si studia con gli amici. Inoltre, noi abbiamo solo quindici minuti d’intervallo per sei ore consecutive. In America, restando a scuola fino alle 16-17 pomeridiane,hanno quarantacinque minuti d’intervallo , durante il quale però devono anche pranzare. (…) Questo metodo potrebbe essere più efficace per la scuola, ma anche per gli alunni, che nel pomeriggio avrebbero più tempo libero…” (Matteo)
“Forse ai ragazzi piacerebbe andare in una scuola all’americana, perché ci sono gli armadietti e perché lì non studiano Geografia…” (Vincenzo)
“La mia scuola ideale assomiglierebbe a quella degli Stati Uniti d’America, con aule divise per materia e con la mensa scolastica. Si farebbero otto ore al giorno, però non avremmo un assegno per casa. Nella mia scuola mi piacerebbe che si andasse per cinque giorni alla settimana, con otto ore al giorno, così distribuite: 2 ore di Italiano, 2 di Scienze, 1 d’Inglese, 1 di Francese e 2 ore di educazione fisica.” (Luigi)
“Io ho tante idee per migliorare la scuola, o almeno per renderla migliore per me. Ad esempio, preferirei non avere compiti per casa, perché di solito, di pomeriggio, ho tanto da fare. Magari si potrebbe fare come negli USA, dove in alcune scuole si rimane fino alle 16,00-17,00, ma dove gli alunni non hanno compiti per casa. In questo modo, almeno, si studia con gli amici. Inoltre, noi abbiamo solo quindici minuti d’intervallo per sei ore consecutive. In America, restando a scuola fino alle 16-17 pomeridiane,hanno quarantacinque minuti d’intervallo , durante il quale però devono anche pranzare. (…) Questo metodo potrebbe essere più efficace per la scuola, ma anche per gli alunni, che nel pomeriggio avrebbero più tempo libero…” (Matteo)
“Forse ai ragazzi piacerebbe andare in una scuola all’americana, perché ci sono gli armadietti e perché lì non studiano Geografia…” (Vincenzo)
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“La prima cosa che cambierei della scuola, dal punto di vista estetico, sono le aule. Secondo me, si dovrebbe cambiare il modo di disporre i banchi e gli altri mobili, così da far sembrare più grande e spaziosa anche un’aula piccola. Inoltre, mi piacerebbe che i muri fossero più colorati, per dare vivacità alla classe. Sarebbe davvero bello se i ragazzi formassero dei gruppi e facessero dei bellissimi cartelloni da appendere alle pareti. (…) Mi piacerebbe studiare, inoltre, altre materie, come il greco ed il latino, che sono difficili da imparare ma belle da studiare. Vorrei tanto che ogni professore avesse la propria aula, come negli USA, e che tutti gli alunni della scuola avessero un loro armadietto, in modo da non dover portare ogni volta dei libri pesanti. Passando agli insegnanti, mi piacerebbe che fossero tutti quanti d’accordo sull’essere più comprensivi con i loro alunni e sul dare compiti, soprattutto durante le vacanze estive e natalizie.” (Giulia)
“Per me il modello di scuola più gradito sarebbe uno con meno ore, ma che contemporaneamente funzionasse bene anche con meno professori e professoresse. A me piacerebbe addirittura che un unico professore insegnasse tutte le materie durante la settimana. Materie che non gradisco, e penso che non siano utili, sono le teoria di Educazione Fisica e l’Approfondimento. La cosa più brutta della scuola, secondo me, è poi l’esame, perché so che è molto difficile, anche se non ne ho fatto ancora uno. (…) Vorrei una scuola sempre pulita, ordinata e senza nessun pericolo. Sarebbe bello, poi, che la disposizione dei banchi fosse a ‘ferro di cavallo’, così staremmo tutti insieme…” (Emanuele)
“Per me il modello di scuola più gradito sarebbe uno con meno ore, ma che contemporaneamente funzionasse bene anche con meno professori e professoresse. A me piacerebbe addirittura che un unico professore insegnasse tutte le materie durante la settimana. Materie che non gradisco, e penso che non siano utili, sono le teoria di Educazione Fisica e l’Approfondimento. La cosa più brutta della scuola, secondo me, è poi l’esame, perché so che è molto difficile, anche se non ne ho fatto ancora uno. (…) Vorrei una scuola sempre pulita, ordinata e senza nessun pericolo. Sarebbe bello, poi, che la disposizione dei banchi fosse a ‘ferro di cavallo’, così staremmo tutti insieme…” (Emanuele)
3) SCRITTURA COLLETTIVA:
"LA NOSTRA SCUOLA IDEALE"
“In Albania le aule sono molto grandi, ma per ognuna ci sono tanti ragazzi. Non c’è un’aula precisa per una classe, ma sono gli alunni a doverle continuamente cambiare, per trovare l’insegnante di una certa materia. Là ci sono anche i cortili, con i giardini, mentre qui a Napoli no. In Giappone, tutte le scuole hanno una piscina ed un campo sportivo, sia all’aperto che al chiuso, come una normale palestra. I ragazzi, inoltre, non possono entrare nella scuola con le scarpe con cui si esce, ma devono indossare quelle della divisa. Gli insegnanti lì sono molto severi e fanno rispettare le regole” (Linda)
“Ho conosciuto molti insegnanti, ma una cosa che io non sopporto della scuola è proprio che ogni anno cambiano i professori e che ognuno di loro ha un modo diverso di spiegare. (…) Non mi piace neppure che a scuola non ci sono gli armadietti, come in America, dove non porti tutti quei libri, mentre qui porti una cartella pesantissima…” (Simona)
“Parlando della scuola degli altri, vorrei mettere un po’ in discussione quella americana perché, avendo il computer in classe, gli alunni si distraggono di più, anche se – a dire il vero - pure a me piacerebbe averne uno sul banco… Per una scuola più efficace, secondo me, ogni insegnante dovrebbe avere lo stesso numero di ore perché, guardando il nostro orario (Inglese 3, Matematica 6, Arte 2, Approfondimento 1, Lettere 9, Francese 2, Musica 2, Ed. fisica 2, Tecnologia 2), risulta che Matematica e Lettere sono le materia più impegnative e frequenti (…) Nella mia scuola ideale, i bambini e ragazzi dovrebbero avere un’aula ed una postazione personale pulite e ci sarebbe bisogno di un professore che – come da noi – ascolti i problemi degli alunni in privato (…) L’ultima cosa che vorrei aggiungere è che sarebbe meglio che i professori non siano così severi e che, quando assegnano i compiti, non diano troppe pagine, perché noi alunni abbiamo difficoltà ad imparare, ad esempio, un intero capitolo. (…) Vorrei anche che gli insegnanti fossero un po’ più attenti a quello che fanno e che dicono, perché molte persone hanno rapporti senza aver fatto niente di male…” (Ciro)
“Ho conosciuto molti insegnanti, ma una cosa che io non sopporto della scuola è proprio che ogni anno cambiano i professori e che ognuno di loro ha un modo diverso di spiegare. (…) Non mi piace neppure che a scuola non ci sono gli armadietti, come in America, dove non porti tutti quei libri, mentre qui porti una cartella pesantissima…” (Simona)
“Parlando della scuola degli altri, vorrei mettere un po’ in discussione quella americana perché, avendo il computer in classe, gli alunni si distraggono di più, anche se – a dire il vero - pure a me piacerebbe averne uno sul banco… Per una scuola più efficace, secondo me, ogni insegnante dovrebbe avere lo stesso numero di ore perché, guardando il nostro orario (Inglese 3, Matematica 6, Arte 2, Approfondimento 1, Lettere 9, Francese 2, Musica 2, Ed. fisica 2, Tecnologia 2), risulta che Matematica e Lettere sono le materia più impegnative e frequenti (…) Nella mia scuola ideale, i bambini e ragazzi dovrebbero avere un’aula ed una postazione personale pulite e ci sarebbe bisogno di un professore che – come da noi – ascolti i problemi degli alunni in privato (…) L’ultima cosa che vorrei aggiungere è che sarebbe meglio che i professori non siano così severi e che, quando assegnano i compiti, non diano troppe pagine, perché noi alunni abbiamo difficoltà ad imparare, ad esempio, un intero capitolo. (…) Vorrei anche che gli insegnanti fossero un po’ più attenti a quello che fanno e che dicono, perché molte persone hanno rapporti senza aver fatto niente di male…” (Ciro)
- MUTICA: ora in cui tutti cercano di esprimersi stando zitti, anche gesticolando. (Giulia).
- ECOLOGIA: tutti prendono le cose degli altri che credono dannose per l’ambiente e le gettano via (Giulia).
- LITIGIONE: in quest’ora tutti iniziano a litigare con gli altri e a comportarsi da matti; poi iniziano a scusarsi ed a litigare di nuovo. Alla fine della lezione, tutto torna normale (Giulia).
- ED. STITICA: è l’ora in cui nessuno può andare in bagno, anche se gli scappa…! (Giulia)
- PINGLESE: materia in cui gli alunni studiano tutte le cose i cui nomi iniziano con “pin”, ad esempio: pinguino, pinacoteca, pino, ecc. (Matteo). In quest’ora si studia la lingua universale dei pinguini; una volta al mese si va a trovarli ed a parlare con loro (Emanuela).
- CRETESE: in quest’ora s’impara a lavorare la creta ed a parlare il dialetto usato dalle persone che fanno questo mestiere (Emanuela).
- CARTE; ora in cui ci si diverte a giocare d’azzardo (Lorenzo). Materia che insegna a giocare con tutti i tipi di carte, da “Yu-gi-ho” a “rubamazzetto” (Matteo). E’ l’ora in cui si strappano i fogli e si creano tanti tipi di forme, oppure si appallottolano e si gioca a colpire qualcosa o qualcuno (Giulia).
- SCEMENZE: ora in cui tutti dicono più sciocchezze è possibile (Matteo). Ora in cui un ragazzo o un professore portano il filmato di una trasmissione televisiva, film o cartone animato e gli alunni devono individuare le cose senza senso che si dicono o si fanno (Emanuela). Ora in cui tutti inventano parole o frasi stupide da dire e, senza offendere i compagni, le dicono ad alta voce (Giulia). Ora in cui ci si diverte a fare le cose più assurde (Lorenzo).
- BORIA: in quest’ora si fa una sfilata, e chi imita meglio le ‘pose’ di una sfilata vista in precedenza guadagna un punto (Emanuela). E’ l’ora in cui tutti inventano storie da dire, nella quali si vantano di ciò che non hanno fatto, e le ripetono fino a fare esplodere di gelosia i loro compagni (Giulia).
- LADROGRAFIA: si studia come proteggersi, e proteggere le proprie cose, dalle persone disoneste (Emanuela). Ora in cui si rubano gli oggetti altrui e li si nasconde dove non possono trovarli…(Giulia). Materia in cui gli alunni vengono addestrati a scassinare serrature e ad aprire casseforti (Matteo).
4) GIOCHIAMO CON LE PAROLE DELLA SCUOLA (cfr. L.Carroll, Alice in Wonderland)
LE NUOVE MATERIE PROPOSTE
- RETTIERA: è l’ora nella quale tutti stanno in piedi, in posizione eretta, dritti come corde di violino, e cercano – senza muovere altri muscoli che quelli delle gambe e dei piedi – di salire sopra i mobili dell’aula. (Giulia).
- TRITURA : in quest’ora si tritano gli ingredienti per cucinare insieme (Emanuela). Ora in cui ci diverte a fare a pezzi la roba degli altri. (Lorenzo – Giulia). Materia artistica in cui gli alunni devono formare un disegno, lanciando in un foglio di carta della carne tritata (Matteo)
- LUNATICA: in quest’ora si studia come la luna può cambiare l’umore di una persona, specialmente degli adolescenti (Emanuela). Ora in cui si osserva la luna. (Lorenzo). Materia in cui si pensa liberamente a tante cose, per poi scriverle e condividerle con i compagni (Matteo).
1. HAIKU
La luce dei lampioni s’infrange
Dolcemente sulla liscia superficie
Di quell’acqua scura.
Linda AVOSSA
A te non chiedo nulla
Una strofa ti consumo
Per pensarti tutto il tempo.
Riccardo VISCIDO
Il forte bagliore,
quel bianco manto lucente
somigliava ad un angelo.
Giulia CONTE
E’ inverno, il vento soffia
Le foglie volano e tra due
Innamorati scappa il primo bacio.
Enrico PRISCO
Abbandonati al presente
E non pensare
A cosa accadrà domani.
Emanuela Zaccaro
Finché le stelle brilleranno
Noi resteremo
Sempre amiche.
Simona CALONE
In Trentino devo andare
Lungo viaggio
C’è da fare.
Matteo RUZZA
2. RITRATTI
Ritratto di mio padre
Matteo RUZZA
Mio padre con le medicine in mano
Un dottore, affaticato, lodato
Dai suoi pazienti.
Occhi immersi nel buio della notte
Capelli antichi
Una televisione antica in bianco e nero…
Per i pazienti, una persona normale
Per me, una persona fantastica
Caro papà…
Tu che, indaffarata…
di Linda AVOSSA
Tu che, indaffarata, lavori a maglia
Tu, che da piccola mi leggevi le storie
Mamma, furba come una volpe.
Capisci quando mento,
capisci se sto male.
Per quanto sei importante
Tu, mamma,
avrai sempre tempo per me.
Lei…
di Giulia CONTE
La mia mamma,
dolce come lo zucchero e
leggera come una piuma,
colorata e maestosa.
Lei, sottile solare gentile
La sua pelle bianca mi fa
Pensare alla luna splendente
Riflessa sul lago, che mi sorride.
I suoi occhi sono un pozzo
Scuro, senza fondo.
Lei… unica, con un cuore d’oro.
La luce dei lampioni s’infrange
Dolcemente sulla liscia superficie
Di quell’acqua scura.
Linda AVOSSA
A te non chiedo nulla
Una strofa ti consumo
Per pensarti tutto il tempo.
Riccardo VISCIDO
Il forte bagliore,
quel bianco manto lucente
somigliava ad un angelo.
Giulia CONTE
E’ inverno, il vento soffia
Le foglie volano e tra due
Innamorati scappa il primo bacio.
Enrico PRISCO
Abbandonati al presente
E non pensare
A cosa accadrà domani.
Emanuela Zaccaro
Finché le stelle brilleranno
Noi resteremo
Sempre amiche.
Simona CALONE
In Trentino devo andare
Lungo viaggio
C’è da fare.
Matteo RUZZA
2. RITRATTI
Ritratto di mio padre
Matteo RUZZA
Mio padre con le medicine in mano
Un dottore, affaticato, lodato
Dai suoi pazienti.
Occhi immersi nel buio della notte
Capelli antichi
Una televisione antica in bianco e nero…
Per i pazienti, una persona normale
Per me, una persona fantastica
Caro papà…
Tu che, indaffarata…
di Linda AVOSSA
Tu che, indaffarata, lavori a maglia
Tu, che da piccola mi leggevi le storie
Mamma, furba come una volpe.
Capisci quando mento,
capisci se sto male.
Per quanto sei importante
Tu, mamma,
avrai sempre tempo per me.
Lei…
di Giulia CONTE
La mia mamma,
dolce come lo zucchero e
leggera come una piuma,
colorata e maestosa.
Lei, sottile solare gentile
La sua pelle bianca mi fa
Pensare alla luna splendente
Riflessa sul lago, che mi sorride.
I suoi occhi sono un pozzo
Scuro, senza fondo.
Lei… unica, con un cuore d’oro.
E L A B O R A T I (1)
Laboratorio di Scrittura Creativa 2009-11
1. COMPOSIZIONE DI "HAIKU" (poesie di tre versi sul modello stilistico giapponese)
2.RITRATTI FAMILIARI (poesie a schema metrico libero)
3. SCRITTURA COLLETTIVA (da temi svolti individualmente, sul modello di scuola ideale)
4. GIOCHIAMO CON LE PAROLE DELLA SCUOLA (scrittura collettiva sul modello di Carroll)
2.RITRATTI FAMILIARI (poesie a schema metrico libero)
3. SCRITTURA COLLETTIVA (da temi svolti individualmente, sul modello di scuola ideale)
4. GIOCHIAMO CON LE PAROLE DELLA SCUOLA (scrittura collettiva sul modello di Carroll)
GIOCHI
(1) Il gioco dell'impiccato;
(2) Test per misurare la propria competenza nell'analisi logica.
(3) Il gioco delle metafore;
(4) Gioco di Geografia
ARCHIVIO DIDATTICO (2^D > 2009-10)
PIANO DI STUDI DI LETTERE
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