"Ci vuole molta pazienza con i grandi!" esclama ad un certo punto l'autore, capovolgendo la tradizionale accusa, che vede "i grandi" sopportare con pazienza le stranezze e i capricci dei bambini. Il fatto è che - spiega St. Exupéry - i 'grandi' non riescono più ad immaginare le cose che non si vedono e sanno conoscere la realtà solo misurandola, cioé trasformandola in numeri, cioé in quantità verificabili e confrontabili. Per loro esistono solo le cose che si toccano e che si possono valutare, mentre - argomenta ancora l'autore - i bambini possono ancora fare a meno di questa rigidità mentale, usando la fantasia e badando più a sensazioni e sentimenti che a giudizi espressi in numeri.
Mi viene però da pensare: ma è proprio vero che solo i grandi ragionano solo in termini di quantità e riescono a capire solo ciò che si può vedere e toccare? Oppure, per caso, noi adulti siamo riusciti a trasmettere questo virus anche a voi ragazzi, trasformando un mondo di cose da godere in un mondo di cose da comprare?
Ho paura che l'infezione abbia contagiato anche le nuove generazioni, rendendole sempre più attente all'avere piuttosto che all'essere...
Ma forse mi sbaglio ed è ancora vero che questo vizio di valutare tutto e dargli un prezzo è solo tipico degli adulti, per cui bisogna che i "piccoli" abbiano un po' di pazienza con loro. Voi che cosa ne pensate? Fatemi sapere la vostra opinione in proposito rispondendo a questo mio 'post'. Ci conto...cioé, voglio dire: lo spero...