Il primo punto del decreto, quello più qualificante, riguarda la centralità assoluta del Preside delle Scuole di Magia (P.S.), il quale diventa così:
“responsabile (…) delle scelte didattiche, formative, della valorizzazione delle risorse umane e del merito dei docenti” (art. 7).
D’ora in poi, quindi, toccherà a lui soltanto il potere-dovere di elaborare il Piano Triennale dell’Offerta Formativa Magica, che dovrà prevedere il fabbisogno dell’organico dei docenti di arti magiche. Secondo l’art. 2 del decreto, pertanto, il Collegio dei Docenti ed il Consiglio della Scuola saranno solo “sentiti” dal P.S.. Questi potrà dunque scegliere in totale autonomia i suoi insegnanti, in un’ottica di competizione fra scuole, anche al di fuori delle vecchie graduatorie del Ministero e secondo criteri di discrezionalità. In ogni caso, ogni incarico avrà una durata di soli tre anni, ragion per cui il Preside potrà anche non rinnovarlo, se non sarà soddisfatto dei risultati ottenuti. E’ peraltro previsto che il P.S. possa scegliere i propri docenti anche al di fuori delle vecchie specializzazioni (ad es. nominando sulla cattedra di ‘Erbologia’ un insegnante di ‘Trasfigurazione’), sempre che lo ritenga qualificato a ciò. Sono altresì previsti dal decreto dei “premi” per i docenti meritevoli, ulteriore elemento affidato alla valutazione autonoma dei Presidi, la cui autorità ne risulterà quindi molto rafforzata.
Per i corsi superiori di Magia – quelli che portano al conseguimento del M.A.G.O. (Magie Avanzate di Grado Ottimale) – è previsto inoltre che gli studenti possano personalizzare il loro curriculum, scegliendo degli insegnamenti opzionali (ad es. Aritmanzia oppure Cura delle Creature magiche). E’ altresì previsto che essi possano sostituire le ore di lezione curricolari anche con una alternanza scuola-lavoro, attraverso contratti di apprendistato come “alchimisti aggiunti in prova”, o come “assistenti alla ricerca delle tradizioni babbane”, ovviamente senza alcuna retribuzione.
E’ stata inoltre istituita la formazione obbligatoria dei docenti , che dovranno seguire almeno 50 ore di aggiornamento su materie come: “digitalizzazione delle antiche rune”, “elementi di statistica degli incantesimi” o “Divinazione di ciò che passa nella testa del P.S.”.
Resta confermato che la valutazione del merito dei docenti di magia resta affidata al P.S., con riferimento:“...ai risultati ottenuti in termini di qualità dell’insegnamento, di rendimento scolastico degli studenti, di progettualità nella metodologia didattica, di innovatività e contributo al miglioramento complessivo della scuola” (art. 11).
Ovviamente nella valutazione della professionalità degli insegnanti sarà di fondamentale importanza il risultato ottenuto dai loro allievi nelle prove INWIZ (International Standard of Wizardry), la cui obbligatorietà e centralità è ovviamente confermata.
Infine, il decreto-legge prevede anche delle cospicue agevolazioni fiscali , per cui tutti i contribuenti (babbani compresi) potranno destinare il 5 per mille della loro imposta alle scuole di magia, anche quelle private, purché riconosciute dal Ministero della Magia.
Un altro punto qualificante del provvedimento – ha sottolineato il Ministro O’Johnny – è la regolamentazione dell’accesso alla professione di insegnanti di arti magiche. D’ora in poi, infatti, si potrà accedere alla professione esclusivamente mediante concorso, entrando in ruolo ma con validità di soli tre anni.
Il reclutamento e l’abilitazione dei docenti, quindi, sarà affidata alla vincita di un concorso specifico, che sarà indetto dall’ Ufficio contro l’Uso Improprio delle Arti magiche. Avverso le decisioni assunte, sarà possibile comunque fare ricorso al Servizio Amministrativo Wizengamot, presieduto dal Preside Emerito Dexter Fortebraccio, sebbene da 100 anni egli risulti pietrificato da un incantesimo di “voi sapete chi”.
L’art. 11 del decreto approvato dal Ministero della Magia, inoltre, prevede una delega a deliberare entro 18 mesi decreti legislativi su un lunghissimo elenco di materie, che spaziano dalla riforma degli organi collegiali delle Scuole di Magia (che verranno subordinati al P.S.), agli Esami di Stato per il conseguimento dei G.U.F.O. e dei M.A.G.O., al sistema integrato di educazione e istruzione (con progressiva esclusione degli studenti babbani che non abbiano ottenuto il voto di Eccezionale alle prove INWIZ).
Si prevedono anche nuove norme relativamente al riordino dei ruoli dei docenti di arti magiche, alla valorizzazione del merito (degli studenti e delle relative Case) ed anche alla valutazione cui saranno assoggettati gli stessi Presidi, come peraltro avvenuto con la precedente rimozione per decreto del Preside di Hogwarts, Albus Silente.
Al termine della conferenza stampa, alcuni giornalisti hanno posto alcune domande al Ministro dell’Educazione su alcuni punti controversi, come l’autorità assoluta dei presidi ed i criteri di reclutamento e valutazione dei docenti.
Incalzato da questi interrogativi, il Ministro O’ Johnny è però apparso vivamente contrariato e si è limitato a dichiarare che non c’è nulla da chiarire nel decreto, dal momento che – come recita il motto che circonda lo stemma del Ministero della Magia – “ignorantia juris neminem excusat” (cioè: “la legge non ammette ignoranza”).
Questa sbrigativa risposta ha irritato i giornalisti – fra cui il sottoscritto – ed alcuni rappresentanti del Sindacato C.G.D.A.M. (Confederazione Generale dei Docenti di Arti Magiche) , ragion per cui il clima nella Sala Dieci si è progressivamente riscaldato.
Il Ministro Stephan ‘O Johnny, però, ha indossato a sorpresa il mantello dell’invisibilità ed è sparito agli occhi dei presenti. E’ invece stato diramato un comunicato stampa dall’Ufficio del Premier (Colui che Non deve Essere Nominato), nel quale egli si dichiara molto soddisfatto della riforma del sistema educativo, esprimendo infine la sua convinzione che essa: “…avrà senz’altro il successo che merita, alla faccia di tutti i gufi di Hogwarts…”.
Ermes Non Silente
(inviato de La gazzetta del Profeta)
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© 2015 Ermete Ferraro (https://ermeteferraro.wordpress.com )